A metà anno, tra certezze consolidate e scenari in evoluzione, cosa aspettarsi davvero dal mercato immobiliare
Siamo a giugno 2025, e il mercato immobiliare ha già mostrato la sua direzione per quest’anno: non una rivoluzione improvvisa, ma una trasformazione profonda e graduale, che sta cambiando il modo in cui si vive, si investe e si costruisce.
La prima metà dell’anno ha confermato molte delle tendenze previste, ma ha anche portato alcune sorprese e accelerazioni inaspettate. In questo scenario, prepararsi non significa solo conoscere i trend: significa leggerli nel contesto, capire cosa sta già accadendo nei quartieri, nelle compravendite, negli investimenti.
Vediamo dove siamo e cosa ci aspetta nei prossimi sei mesi.
1. Prezzi stabili… ma non ovunque
Uno dei punti più dibattuti in questi mesi è il comportamento dei prezzi. A livello nazionale, si parla spesso di stabilità, ma la realtà è molto più sfumata.
Nelle grandi città, Milano su tutte, i prezzi stanno continuando a salire, ma con un ritmo più contenuto (tra il +1,5% e +2,2% nel primo semestre). Zone centrali e rigenerate, come Porta Romana o la Bovisa post-campus, stanno attirando un nuovo tipo di acquirente: giovani professionisti con budget medio-alto, spesso in smart working.
Nel resto del Paese, invece, si assiste a una polarizzazione: città medie con buona qualità della vita (come Parma, Trento, Lecce) tengono bene; aree periferiche e province meno collegate mostrano cali anche del 5-6%.
???? Cosa
significa?
Non
basta parlare di "mercato immobiliare italiano". Bisogna
ragionare per
micro-zona, per fascia, per destinazione d’uso.
L’analisi locale è oggi più importante che mai.
2. La sostenibilità è diventata valuta
Se fino al 2023 la classe energetica era una voce a margine, oggi è uno dei primi filtri con cui si seleziona un immobile. Il motivo? Le direttive europee sul green deal stanno diventando concrete.
Le famiglie che vogliono vendere immobili in classe G o F devono già affrontare una crescente difficoltà di collocamento. Al contrario, case in classe A o B, dotate di impianti fotovoltaici, pompe di calore e isolamento avanzato, vendono più in fretta e con meno trattativa.
???? In città come Bologna, Roma e Firenze si sono moltiplicate le richieste per immobili "eco-ready", mentre nei centri più piccoli aumenta l’interesse per la bioedilizia e le ristrutturazioni green chiavi in mano.
3. La tecnologia ha superato la soglia della comodità
Chi opera nel settore lo ha capito: la tecnologia non è più un’opzione interessante, è un fattore competitivo obbligatorio.
L’intelligenza artificiale viene oggi usata per prezzo-dinamica, cioè per calcolare il valore ottimale in funzione dell’andamento reale della zona. Le visite virtuali – specialmente per clienti esteri – sono ormai uno standard. E con l’avanzare del metaverso immobiliare, anche le prenotazioni e le caparre digitali stanno diventando realtà.
???? Molti agenti immobiliari si stanno aggiornando anche con strumenti di storytelling immersivo: video 3D, esperienze interattive, contenuti personalizzati basati sul profilo dell'acquirente. Chi è rimasto ancorato al vecchio annuncio testuale oggi fa più fatica a vendere.
4. La casa è ancora ibrida, ma più strutturata
Dopo gli anni post-pandemici, l’idea di casa come spazio multifunzione è rimasta. Ma sta cambiando la qualità della richiesta: ora si cercano soluzioni ben progettate, non solo metrature ampie.
Spazi per il lavoro sì, ma ben integrati nell’ambiente domestico, con buona illuminazione, isolamento acustico e, sempre più spesso, un piccolo outdoor vivibile. La logica è: “se ci devo vivere e lavorare, che sia un’esperienza confortevole”.
???? Secondo un recente sondaggio di Idealista (maggio 2025), oltre il 68% degli acquirenti considera "importante o molto importante" la presenza di uno spazio home office ben separato.
5. Gli investimenti si diversificano: arrivano i token
Nel mondo degli investimenti immobiliari, l’innovazione non è più solo una parola da convegno. Il mercato ha iniziato a sperimentare con successo nuove forme di partecipazione, come:
Fractional ownership: compro il 20% di una casa vacanza e la uso in base alla mia quota
REIT tokenizzati: investo in immobili tramite blockchain, con quote scambiabili come azioni
Crowdfunding: entro con pochi capitali in progetti di sviluppo residenziale
Queste modalità stanno attirando soprattutto millennial e Gen Z, che faticano ad acquistare una casa intera, ma vogliono comunque entrare nel real estate con formule più flessibili e liquide.
E ora? Come prepararsi al secondo semestre 2025
Siamo in una fase in cui la preparazione batte l’improvvisazione. I professionisti del settore – dagli agenti agli investitori – devono attrezzarsi con strumenti analitici, linguaggio aggiornato, visione.
Per i privati, è il momento giusto per:
Rivedere il valore reale della propria casa
Valutare una ristrutturazione mirata (soprattutto sul lato energetico)
Studiare bene le zone emergenti, anche nelle città di provincia
Per gli operatori, la sfida è doppia: formarsi sulle tecnologie e comprendere meglio i nuovi bisogni delle persone. Perché il mattone, anche nel 2025, è ancora prima di tutto una questione di umanità, fiducia e relazione.
© 2020 - Tutti i diritti riservati - Gp Studio Immobiliare di Elio Papa P.IVA 02394040592 - Web Agency